Presentazione
Data
dal 24 Settembre 2020 al 10 Giugno 2023
Descrizione del progetto
Il progetto “Le Dolci Cantiche” realizzato dalla III PD dell’I.P. Moccia di Nardò rappresenta un esempio emblematico di didattica per competenze e interdisciplinarietà, intrecciando l’arte letteraria e la creatività gastronomica per offrire un’esperienza formativa unica.
Un laboratorio interdisciplinare per co-costruire il sapere
Guidati dalla docente di letteratura italiana, prof.ssa Valentina Chiriatti, e dal docente di prodotti dolciari, prof. Gaetano Caracciolo, gli studenti hanno esplorato le tre cantiche della Divina Commedia*– Inferno, Purgatorio e Paradiso – con l’obiettivo di tradurne i simboli, le atmosfere e le emozioni in preparazioni dolciarie. Attraverso un approccio transdisciplinare, gli studenti hanno combinato competenze linguistiche, artistiche e tecniche, mettendo in pratica conoscenze relative alla letteratura, alla chimica degli alimenti, alla progettazione estetica e all’analisi simbolica.
Un riconoscimento particolare va al Prof. Gaetano Caracciolo, docente di Laboratorio di enogastronomia/prodotti dolciari, la cui energia instancabile e contagiosa ha reso possibile l’accoglimento e la realizzazione della proposta. Si desidera inoltre ringraziare le professoresse di sostegno, Marcella Muja, Monica Mazzotta e Serena Caputo, per il loro lavoro attento e sensibile, che ha garantito il coinvolgimento di tutti gli studenti e le studentesse in ogni fase del progetto. Un ringraziamento speciale è rivolto alla Dott.ssa Paola Vergine, assistente alla comunicazione, per aver reso possibile la traduzione dei versi di Dante in segni, consentendo di unirsi in un’unica voce.
Il ringraziamento più sentito va agli studenti e alle studentesse della classe IIIA Prodotti dolciari, che nel corso del triennio hanno dimostrato fiducia e apertura, restituendo la speranza attraverso i loro occhi brillanti: GiuliaT., GiuliaP., Josephine, Aurora, Noemi, Laura, Denise, Marika, Alessandra, Mattia, Giorgia, Sephora, Eleonora e Mattia. Questo progetto è stato realizzato grazie al sostegno e all’incoraggiamento della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Maria Rosaria Però e dei due collaboratori del Dirigente Scolastico, Prof.sse Simonetta Rescio e Diana Romano.
Obiettivi
La realizzazione dei dolci come metafora delle cantiche
Ogni dolce è stato progettato per rappresentare simbolicamente una delle cantiche:
- Inferno: un dolce dai sapori intensi e decisi, con contrasti cromatici che evocano le tenebre e le fiamme, attraverso ingredienti come cioccolato fondente e spezie.
- Purgatorio: un dessert dalla consistenza morbida e intermedia, con tonalità delicate che richiamano la transizione verso la luce e il percorso di purificazione.
- Paradiso: una creazione leggera, eterea e luminosa, ispirata alla purezza e alla perfezione celeste, con ingredienti come panna, miele e frutta.
Inclusività e accessibilità: un valore aggiunto
Grazie al contributo delle docenti di sostegno, prof.ssa Muja , prof.ssa Caputo e prof.ssa Monica Mazzotta, e all’assistente alla comunicazione, dott.ssa P. Vergine, il progetto è stato reso accessibile a tutti gli studenti, includendo momenti di traduzione in LIS (Lingua dei Segni Italiana) per alcune terzine e spiegazioni. Questo ha permesso una partecipazione autentica, valorizzando la singolarità di ogni talento e promuovendo il benessere individuale e collettivo.
Gli studenti hanno registrato la lettura di terzine dantesche e realizzato video in cui l’intera classe segnava con la LIS (Lingua dei Segni Italiana) l’ultimo verso di ogni cantica. Queste attività sono state pensate per coinvolgere pienamente una compagna sorda, creando un ambiente di apprendimento condiviso e inclusivo: si apprende facendo, in una dinamica partecipativa che valorizza il contributo di ciascun alunno. La scelta di integrare strumenti di comunicazione accessibile, come la LIS, non solo garantisce l’inclusione ma promuove anche una sensibilità educativa verso la diversità, trasformandola in risorsa.
La creazione del dolce Inferno: un viaggio tra simbolismo e gusto
Il dolce ispirato all'Inferno dantesco è stato concepito per incarnare visivamente, sensorialmente e simbolicamente gli elementi chiave della prima cantica della Divina Commedia. La progettazione e realizzazione della ricetta si basa sull’importanza del numero TRE proprio come nella struttura dell’opera dantesca, e traduce in forma dolciaria i temi dell’oscurità, della colpa e della sofferenza.
Simbolismo e struttura del dolce
- Forma: La torta ha una struttura a cerchi concentrici, che richiama visivamente le bolge infernali descritte da Dante. La scelta di un dolce compatto e robusto, lontano dalla leggerezza, sottolinea l’attaccamento terreno delle anime dannate, intrappolate nei loro peccati e incapaci di elevarsi verso Dio.
- Struttura interna: tre preparazioni principali
1. Frolla al cioccolato fondente: Simbolo dell’oscurità assoluta e della perdita della luce divina che permea l’Inferno.
2. Cremoso al cioccolato: La sua consistenza fredda richiama l’aria glaciale di alcuni ambienti infernali, come il lago di Cocito, mentre il colore scuro evoca le tenebre.
3. Ganache fondente e lampone: L’asprezza del lampone rappresenta le urla, i tormenti e la sofferenza descritti nelle terzine, enfatizzando la durezza emotiva dell’Inferno.
- Rivestimento e dettagli:
- Velluto nero e impasto al cioccolato fondente nero: Simboleggiano il buio eterno e l’assenza di speranza.
- Dischetti di cialda al peperoncino: Evocano le fiamme perenni che ardono in alcune bolge, richiamando la punizione e la sofferenza dei dannati.
- Coulis di lampone: Rappresenta il sangue, simbolo delle passioni sfrenate e delle colpe che i peccatori non hanno mai saputo abbandonare.
- Foglia d’oro: Un elemento finale che simboleggia la presenza di Dio, sempre costante anche nell’oscurità, come una possibilità di redenzione ormai irraggiungibile per le anime dannate.
Richiami testuali: il legame con Dante
Il dolce trae ispirazione diretta da alcune immagini e temi fondamentali della cantica:
- L’oscurità e la selva oscura: “Nelle tenebre etterne, in caldo e 'n gelo” (Inferno, Canto III, v. 87) e “Oscura e profonda era e nebulosa” (Inferno, Canto IV, v. 11).
- Il sangue e la passione: “Noi che tignemmo il mondo di sanguigno” (Inferno, Canto V, v. 90).
- Le fiamme e la sofferenza: “Al nocchier de la livida palude che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote” (Inferno, Canto III, vv. 98-99).
- La glacialità del lago Cocito: “Un lago che per gelo avea di vetro e non d’acqua sembiante” (Inferno, Canto XXXII, vv. 22-23).
Conclusione
Il dolce “Inferno” non è solo un dessert, ma un’opera che sintetizza il messaggio dantesco attraverso sapori, consistenze e colori. È un’esperienza multisensoriale che invita a riflettere sui temi universali di colpa e redenzione, traducendo in arte dolciaria la potenza poetica e simbolica della Divina Commedia.
La creazione del dolce Purgatorio: simbolismo e armonia nel viaggio verso le stelle
Il dolce ispirato al Purgatorio dantesco è un'opera che combina il simbolismo letterario con l'arte culinaria, riflettendo la transizione delle anime verso la purificazione e la perfezione spirituale. La ricetta si basa sul numero TRE richiamando la struttura simbolica della Divina Commedia, e utilizza sapori, forme e colori per rappresentare il cammino di espiazione delle anime.
Simbolismo e struttura del dolce
- Forma: La semisfera stratificata rappresenta il passaggio intermedio tra terra e cielo, simbolo del percorso di purificazione delle anime nel Purgatorio. Contrapposta alla sfera del dolce Paradiso (pienezza e perfezione), la semisfera evidenzia la tensione verso la compiutezza, che si realizza solo con l’ascesa finale a Dio.
- Struttura interna: tre preparazioni principali
1. Gelée di frutta: Alla base, rappresenta il primo livello di espiazione, i peccati più gravi che iniziano ad essere purificati.
2. Bavarese alla pesca: Simboleggia un passaggio intermedio, più dolce e delicato, che evoca il cammino verso la grazia.
3. Mousse al cioccolato bianco: Collocata al vertice, rappresenta la purezza e la dolcezza dell’anima prossima all’accesso al Paradiso terrestre.
I tre gusti – agrumi, pesca e cioccolato bianco – riflettono la progressione dall’acre al dolce, metafora del cammino di redenzione e purificazione delle anime.
- Base e glassatura:
- Crumble al cacao: Simboleggia la connessione con la terra, elemento presente nel Purgatorio come luogo intermedio tra Inferno e Paradiso.
- Glassatura arancione: Evoca i colori delle albe e dei tramonti, che Dante descrive nel Purgatorio come simboli di speranza e rinnovamento spirituale.
- Dettagli e decorazioni
- Petali di fiori colorati: Rappresentano la bellezza e la varietà del prato del Paradiso terrestre, evocando il tema dell’armonia e della rinascita.
- Foglia d’oro: Simboleggia la presenza divina e le stelle, che guidano le anime verso la perfezione e chiudono la cantica con la visione finale: "Puro e disposto a salire a le stelle" (Purgatorio, XXXIII, v. 144).
Richiami testuali: il legame con Dante
La ricetta si ispira direttamente ai temi e alle immagini della cantica, celebrando la luce e la transizione dall’oscurità alla purezza:
- Il cielo azzurro e le albe: "Dolce color d’oriental zaffiro, che s’accoglieva nel sereno aspetto" (Purgatorio, Canto I, vv. 13-15).
- La musica e l’armonia: La presenza di note musicali richiama i canti delle anime purganti, come quello di Casella che intona “Amor che ne la mente mi ragiona” (Purgatorio Canto II, vv. 106-114), simbolo di ordine, bellezza e speranza.
- Il prato fiorito della valletta dei principi negligenti: "Da l’erba e da li fior, dentr’a quel seno posti, ciascun saria di color vinto" (Purgatorio, Canto VII, vv. 75-78), evocato dai petali colorati che decorano il dolce.
Conclusione
Il dolce Purgatorio si pone come una metafora del cammino spirituale e della redenzione, unendo sapori, colori e forme in un’esperienza che celebra la transizione verso la grazia. La stratificazione e la progressione gustativa riflettono il tema centrale della cantica: il superamento della colpa e l’aspirazione alla purezza, un viaggio che culmina nell’unione con Dio e nella visione delle stelle.
La creazione del dolce Paradiso: un tributo alla perfezione divina
Il dolce ispirato al Paradiso della Divina Commedia è una rappresentazione simbolica della luce, della perfezione e dell’armonia celeste che caratterizzano la cantica finale. Ogni elemento della ricetta richiama il numero TRE centrale nell’opera dantesca, celebrando la Trinità e la geometria divina.
Simbolismo e struttura del dolce
- Forma: Il dolce ha la forma di una sfera, simbolo della perfezione divina e dell’unità, riprendendo l’immagine dantesca della "circulazione" dei tre cerchi che rappresentano Padre, Figlio e Spirito Santo (Paradiso, Canto XXXIII).
- Rivestimento vellutato: Ricoperto di cioccolato bianco e finemente lavorato per creare un effetto vellutato, rappresenta la metafisica della luce che permea tutto il Paradiso, con particolare riferimento al canto XXXIII, in cui Dante contempla l’"alto lume" e la “profonda e chiara sussistenza”.
Struttura interna: tre preparazioni principali
1. Mousse al cioccolato bianco: Rappresenta la purezza e l’immaterialità delle anime beate, leggere e inconsapevoli di ogni peso terreno.
2. Bisquit ai tre colori concentrici: Simbolo dell’apparizione di Dio a Dante come tre cerchi colorati di uguale dimensione e contenenza, evocanti Padre, Figlio e Spirito Santo.
3. Crumble di mandorle e cocco: Richiama la dolcezza dell’armonia celeste e dei cori angelici che risuonano nel Paradiso.
Decorazioni simboliche
- Petalo di rosa: Omaggio alla “candida rosa” in cui si dispongono i beati, un’immagine centrale del Paradiso che celebra l’ordine perfetto dell’amore divino.
- Foglia d’oro e polvere d’oro: Simboleggiano Dio, la luce eterna e l’architetto divino che regge i tre regni. L’oro, già presente nei dolci dedicati a Inferno e Purgatorio, richiama la luce delle stelle che chiudono ogni cantica:
- "E quindi uscimmo a riveder le stelle" (Inferno, XXXIV, v. 139).
- "Puro e disposto a salire a le stelle" (Purgatorio, XXXIII, v. 144).
- "L’amor che move il sole e l’altre stelle" (Paradiso, XXXIII, v. 145).
Un dolce geometrico e numerico
La struttura del dolce riprende la perfetta geometria divina descritta da Dante: i tre cerchi concentrici colorati del bisquit evocano la visione divina (Paradiso, Canto XXXIII, vv. 117-123). Il numero 3 simbolo della Trinità, permea ogni aspetto della ricetta:
- Tre ingredienti principali: cioccolato bianco, vaniglia, latte di mandorla, scelti per evocare la candida luminosità del Paradiso.
- Tre preparazioni: mousse, bisquit, crumble, in cui ogni componente racconta un aspetto della perfezione divina.
Il dolce Paradiso è un’opera di alta pasticceria che sintetizza il simbolismo e la spiritualità della cantica finale della Divina Commedia. Attraverso la forma, i colori e i sapori, celebra la perfezione geometrica, la luce eterna e l’amore divino, offrendo una rappresentazione sensoriale del viaggio di Dante verso l’unione con Dio e la contemplazione dell’“amor che move il sole e l’altre stelle”
Vedi la presentazione del Progetto: Le Dolci Cantiche
Luogo
Via Bonfante, 83 - Nardò (LE)
Responsabile
Risultati
Il risultato è stato un viaggio multisensoriale che ha permesso di vivere il messaggio dantesco non solo con la mente, ma anche attraverso i sensi.